E allora sono confermati, i nostri ragazzi, gli ZERONOVE come si chiamano loro, quelli che avrebbero dovuto festeggiare la prima Comunione nel maggio 2020 quando il mondo si è fermato e si è chiuso, hanno seguito gli incontri del catechismo in collegamento con uno schermo, poi tutto è stato rimandato e si è celebrato un anno dopo ma con mascherine e restrizioni nelle presenze in chiesa e tra gli invitati.
Quindi per loro oggi festa grande, completa e compiuta, sono i protagonisti e possiamo ammirarli in tutta la loro forza giovane e la consapevolezza della scelta di continuare il percorso e arrivare alla Cresima, sono qui perché lo hanno voluto e chiesto e noi famiglie siamo felici di averli appoggiati e sostenuti.
Sono belli i nostri ragazzi, composti, seri e compiti, pettinati e tirati a lucido, forse un poco imbarazzati, meglio così almeno stanno fermi e buoni, non proprio silenziosi ma non si può pretendere troppo.
Non possiamo che ringraziare chi ha organizzato tutto al meglio: sacerdoti, catechisti, animatori e padrini, li avete seguiti e sopportati, noi genitori li conosciamo bene i nostri pargoli e credeteci, quando vi diciamo che siete stati veramente forti missionari a costituire e reggere il gruppo, solo lo Spirito Santo vi poteva aiutare!
Grazie per avere raccolto la sfida di accompagnare nella fede i nostri figli, per averci aiutati ad ascoltarli e a capirli, avete offerto loro un’alternativa a certe tendenze, a certe idee, a certi personaggi contemporanei che mostrano invece una vita di facili guadagni e bellezza eterna. Noi genitori, sempre messi sotto accusa per essere troppo permissivi o distanti, amici o autoritari, inconsapevoli o immaturi, vi siamo grati per il tempo e le forze che avete dedicato a loro ogni settimana per lunghe stagioni.
La strada per diventare grandi, maturi e responsabili è ancora lunga e difficoltosa, ma un piccolo seme lo abbiamo gettato insieme, noi genitori e voi Chiesa, ve ne siamo grati e riconoscenti, nessuno afferma che il più sia fatto, ma un pezzetto buono sì.
E un dolce pensiero va a Samira e ai suoi genitori che ci guardano dall'alto.